(Video a cura dei Comuni di Val Liona e Zovencedo)
La "Liona" e la "Val Liona" (...dai manoscritti del Mº Leonilo Frison)
Leonilo Frison, insegnante di scuola primaria, morto ancor giovane il 18 dicembre 2001, fu a Sossano, tra le persone più giovani, particolarmente vicino al celebre Professore di Storia dell'Arte Michelangelo Muraro e ai suoi interessi culturali. Può essere considerato anche un fedele e intelligente allievo e collaboratore del Professore.
Collaborò con lui per alcune pubblicazioni e ne seguì le indicazioni per il reperimento e il restauro di opere e arredi religiosi della Parrocchia. Raccolse informazioni e pubblicazioni su reperti antichi, opere d'arte e documenti della storia locale.
Espresse e sostenne anche ardite ipotesi sulla storia antica di Sossano e pubblicò, tra l'altro, uno studio documentato sulle istituzioni e le fondazioni del Basso Vicentino nei secoli VII-XII.
Nel 2000 pubblicò la sua opera più impegnativa "IL RITRATTO PERDUTO DI ISABELLA E L'ENIGMA DI UN SORRISO", che egli stesso presentò come "Il più bel thriller a carattere storico-artistico del nuovo millennio. Un mistero del quale ricorrono i 500 anni su quello che era destinato a diventare il quadro più famoso del mondo".
La morte interruppe la sua attività di storico e studioso dell'arte e dell'ambiente locale, in particolare dei Berici e della Val Liona.
Il Maestro Frison lasciò una dozzina di manoscritti, con grafia chiara, diligente e precisa. Due dei più completi e interessanti a riguardo sono intitolati: "LA LIONA" e "LA VAL LIONA".
I manoscritti, conservati da Rosanna, sorella di Leonilo, mi sono stati dalla stessa affidati. Ne ho curato la presentazione e la trascrizione per una opportuna e possibile pubblicazione, integrandola con documenti coerenti (cartine, testi e note) dei quali indico la fonte.
Presentazione e trascrizione dei testi a cura del Dr. Antonio Boraso
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Poesia: " LA LIONA"
(di Francie Fridegotto LoRusso)
La Liona
che passa per Sossano
tra le case di quella mia gente
ch'è passata
e che nei miei ricordi
lenti tornano
a ricordarmi ancora
Ceritos-California (1972)
Francie Fridegotto LoRusso, nata a Tripoli, in Libia, da genitori italiani, durante la guerra, fu accolta profuga a Sossano, dove visse, dal 1940 al 1946, gli anni della sua adolescenza. Ha conservato di quella esperienza ricordi vivi ed affettuosi.
Vive in California, dove insegna lingua italiana in Istituti Universitari.
Ha pubblicato in Italia e fatto conoscere anche a Sossano due raccolte di poesie e un romanzo: "Solitudine" , silloge poetica, nel 1988; "Gli Alberi del Monte", romanzo, nel 1999; "Il tempo dell'amore", raccolta di poesie, nel 2003.
La poesia "LA LIONA" è compresa nell'opera "Il tempo dell'amore", pagina 111/112.
Non è presente nel manoscritto di L. Frison; è stata da me inserita perchè mi sembra coerente con il contenuto dei manoscritti.
Il romanzo "Gli Alberi del Monte" è ambientato a Sossano. Gli alberi sono quelli che c'erano, e in parte ci sono ancora, lungo la strada del Monte della Croce, che sale dal centro di Sossano verso nord nel cuore dei Berici, e le stradine tradizionali, che da essa si diramano verso oriente e verso occidente.
NOTA: La riproduzione della poesia e la nota sull'Autrice sono del Dr. Antonio Boraso.