Villa Æolia a Costozza di Longare
Fu eretta nella seconda metà del '500 dal conte Francesco Trento e descritta dal Palladio ne: "I Quattro libri dell'Architettura" del 1570.
E' un edificio tanto semplice all'esterno, quanto fastoso per i suoi affreschi all'interno. Sotto la sala affrescata vi è il criptoportico, detto "Carcere dei Venti", con soffitto ribassato e quattro absidiole i cui spicchi sono rivestiti da ciottoli, come i ninfei. Esso comunica con la soprastante sala attraverso una preziosa griglia traforata, che fa salire l'aria temperata e fresca proveniente dalle vicine grotte.
Gli affreschi raffigurano divinità dell'Olimpo collegate alle stagioni e allo zodiaco, che ruotano attorno ad Apollo, portatore di luce, che incombe sull'apice della volta. La critica più recente attribuisce a vari autori la paternità degli affreschi certamente ispiratisi al Veronese, ma è a Gian Antonio Fasolo (1530-1572), uno dei maggiori affreschisti del vicentino, che essa è concorde nell'assegnare l'esecuzione delle divinità, dei putti e delle quattro stagioni.
Testi tratti da: Costozza, la "Perla dei Berici", Longare e Lumignano (Consorzio Pro Loco Colli Berici) - Grafica e Stampa: Imprimenda (2014)
Villa Æolia
- A Costozza di Longare - Piazza Da Schio, 1
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