Tombe della Necropoli Rupestre di Barbarano Mossano
La serie di tombe rupestri, che si trova in quel di Barbarano, sono del periodo longobardo, con una datazione che lo colloca tra il IVº ed il VIº secolo.
Le tombe sono di forma rettangolare e furono scavate seguendo un orientamento ben preciso, secondo cioè un asse orientato in direzione nord-nordovest sud-sudest o nordovest-sudest, condizionato dalla morfologia della costa rocciosa oppure in base a una specifica intenzione dell'uomo.
Anche le dimensioni sono omogenee, con una lunghezza di 170-180 cm, una larghezza di 70-80 cm e una profondità di circa 40 cm.
Questo tipo di sepolture rupestri rivelano evidenti fenomeni di dissoluzione carsica, tuttora in atto, e sono contornate da una canaletta scavata con lo scopo di deviare l'acqua piovana che scorre sulla roccia, impedendole cosi di riempire le fosse. Il fondo delle tombe è piano e conserva ancora un cuscino consistente in un gradino di roccia.
Sono state realizzate in un luogo che discosta dal centro abitato, in una posizione che non lascia spazio all'edificazione di abitazioni o di strutture di culto. Ciò pone non poche, e per ora insolute, questioni. Se è indiscussa la loro destinazione alla sepoltura di esseri umani, sfuggono le ragioni pratiche, sociali, culturali della scelta di un luogo così appartato e scosceso. Né ci aiuta sapere che si trovano lungo un sentiero che sale dall'antica chiesa di San Martino di Barbarano al monastero di San Giovanni in Monte, luoghi frequentati sÍ da monaci, però documentati in epoche successive.
Certo, come tutte le altre sepolture in roccia, dovevano essere destinate a personaggi di una certa rilevanza sociale ed economica. Lo scavo nella pietra, se pur tenera, non era un'operazione facile, alla portata di tutti. Perché allora in un posto così nascosto e di difficile accesso? Nessuno storico o archeologo ha azzardato una risposta, limitandosi a contarle e a descriverle, per quel tanto che resta.
Si tratta di sei fosse, ma qualcuno ne ha intravista una settima e, in passato, pure una ottava. Sono ricavate in una roccia affiorante lungo la costa del monte della Cengia. Hanno dimensioni e fattezze del tutto simili a quelle di San Cassiano e ciò induce a pensare che si tratti di episodi collocabili nello stesso ambito cronologico e culturale. Del tutto simile è stato pure il loro destino. Scomparse le coperture, le tombe sono state manomesse, svuotate, abbandonate, usate come abbeveratoi per gli animali al pascolo e a lungo poi dimenticate. La natura ha fatto il resto: le ha riempite di terriccio, di arbusti e di acqua piovana stagnante. In una, particolarmente umida, attecchiscono addirittura alcune piante palustri, in una cengia di monte assolata e arida.
Testi tratti da:
Escursioni nei Colli Berici a cura di Alberto Girardi, Ed. Cierre, (2006) e
I Colli Berici di R. Dal Lago e A. Girardi - Ed. Cierre (2015)
Tombe della Necropoli Rupestre di Barbarano Mossano
- Barbarano Mossano - Sent. N.75
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